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Wall Street tra dazi e incertezza: la tecnologia in ripresa, ma crescono i timori di recessione

piscitellidaniel

Mercoledì, i principali indici di Wall Street hanno mostrato un andamento altalenante, influenzati dai timori legati all'escalation della guerra commerciale globale, che ha oscurato i segnali positivi provenienti dai dati sull'inflazione statunitense di febbraio.


Secondo un rapporto del Dipartimento del Lavoro, l'aumento dei prezzi al consumo lo scorso mese è stato inferiore alle attese, ma gli analisti ritengono che questo rallentamento possa essere solo temporaneo, considerando il contesto di crescenti dazi sulle importazioni.


Nonostante ciò, i trader continuano a scommettere su un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve di 25 punti base a giugno, come indicano i dati raccolti da LSEG. Per la riunione della prossima settimana, è previsto invece che la Fed mantenga invariati i tassi attuali.


La cautela ha dominato i mercati, presso gli investitori che hanno evitato di esporsi a beni più rischiosi. I rendimenti del Tesoro sono rimasti pressoché stabili, segnalando un atteggiamento prudente.


Nel frattempo, sono entrati in vigore i dazi del 25% imposti dall'amministrazione Trump su tutte le importazioni di acciaio e alluminio, con la possibilità di un'estensione al rame. Queste misure hanno già provocato rapide contromosse da parte del Canada e della Commissione Europea.


Ford e General Motors (NYSE: GM) hanno registrato ribassi dell’1,5% e dell’1,3% rispettivamente, mentre l’indice delle compagnie aeree ha subito una flessione più marcata, perdendo il 4,3%.


Al contrario, i titoli del comparto metalli hanno cambiato rotta, tornando in territorio positivo: Cleveland Cliffs (NYSE: CLF) è balzata dell’8%, mentre Alcoa (NYSE: AA) ha guadagnato il 2,5%.


Alle 11:39 ET, il Dow Jones Industrial Average è sceso di 198,26 punti, ovvero lo 0,48%, a 41.235,22, l' S&P 500 è salito di 14,74 punti, ovvero lo 0,26%, a 5.586,81, e il Nasdaq Composite è salito di 157,59 punti, ovvero lo 0,90%, a 17.594,35.


I beni di prima necessità, finora tra i settori più performanti dell'anno, hanno perso l'1,8%, zavorrati da un crollo del 7% di Brown-Forman. Le associazioni di categoria hanno avvertito che le tariffe di ritorsione dell'Unione Europea contro gli Stati Uniti potrebbero avere un impatto “devastante” sull'industria degli alcolici.


Il comparto tecnologico, tra i più penalizzati nel 2025, ha mostrato segni di ripresa con un guadagno dell'1,4%.


I mercati finanziari restano sotto pressione per via delle mosse tariffarie imprevedibili dell'amministrazione Trump. Gli analisti avvertono il rischio di deflusso di capitali da Wall Street, mentre crescono i timori che le nuove tasse sulle transazioni possano alimentare la vendita interna e innescare una recessione.


Il Nasdaq, pesantemente esposto al settore tecnologico, è recentemente scivolato nel territorio di correzione, mentre l'S&P 500 ha registrato un calo del 10% rispetto al picco di febbraio, confermato nell'ultima sessione.


Il clima di incertezza ha spinto molte aziende a ridurre gli investimenti e a rivedere al ribasso i tempi sugli utili.


Goldman Sachs ha abbassato il target dell'S&P 500 nel 2025, mentre JPMorgan ha alzato le probabilità di una recessione economica.


Intel (NASDAQ: INTC) ha messo a segno un rialzo del 3% in seguito alla notizia che TSMC avrebbe proposto a Nvidia (NASDAQ: NVDA), Advanced Micro Devices (NASDAQ: AMD) e Broadcom (NASDAQ: AVGO) di acquisire una partecipazione in una joint venture per la gestione degli impianti produttivi di chip negli Stati Uniti.


L'indice dei semiconduttori ha guadagnato il 2,5%, contribuendo in modo significativo alla performance positiva del Nasdaq, fortemente orientato al settore tecnologico.


In calo invece PepsiCo (NASDAQ: PEP), che ha perso il 3% dopo il downgrade del titolo da parte della società di brokeraggio Jefferies.


A livello di mercato, i titoli in ribasso hanno superato quelli in rialzo con un rapporto di 1,26 a 1 sul NYSE e 1,08 a 1 sul Nasdaq.


L'S&P 500 non ha registrato nuovi massimi nelle ultime 52 settimane, ma ha toccato 17 nuovi minimi; il Nasdaq ha segnato 16 nuovi massimi e ben 150 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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