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Wall Street e S&P 500 in calo, i rendimenti obbligazionari rafforzano le aspettative che la Fed manterrà una posizione aggressiva


Lunedì le azioni statunitensi hanno subito un calo, con l'indice S&P 500 che ha raggiunto il livello più basso degli ultimi due mesi. Nel frattempo, i rendimenti obbligazionari sono saliti, spinti dai dati positivi sulle buste pagate pubblicati la scorsa settimana, che hanno rafforzato le aspettative di una politica monetaria aggressiva da parte della Federal Reserve per gran parte dell'anno.


Alle 11:39 ET, il Dow Jones Industrial Average è salito di 93,86 punti, ovvero lo 0,22%, a 42.032,31, l'S&P 500 ha perso 36,53 punti, ovvero lo 0,63%, a 5.790,51, e il Nasdaq Composite ha perso 254,71 punti, ovvero l'1,33%, a 18.906,92.


L'indicatore della paura di Wall Street è salito di 1 punto, toccando il massimo delle ultime tre settimane.


L'indice Russell 2000, particolarmente sensibile alle dinamiche economiche interne, ha registrato una flessione dello 0,9%, scendendo ai minimi da settembre 2024. Questo movimento ha prolungato il ribasso di venerdì scorso, quando l'indice è entrato ufficialmente in territorio di correzione dopo aver perso oltre il 10% rispetto al massimo storico di novembre.


Mentre le azioni continuano a essere sotto pressione, i rendimenti dei titoli del Tesoro a lungo termine sono rimasti stabili ai livelli più alti degli ultimi mesi.


Inoltre, i dati compilati da LSEG indicano che i trader, a un certo punto, non stavano più prezzando un taglio dei tassi della Fed per quest'anno, rispetto ai 43 punti base scontati prima dei dati sull'occupazione. Attualmente, le aspettative prevedono un allentamento di soli 25,6 punti base entro la riunione della Fed di dicembre.


Cinque degli undici settori dell'S&P 500 hanno chiuso in calo, con le Utilities che hanno registrato la perdita maggiore, scendendo del 2%. Anche le megacap sono risultate in flessione: Tesla (NASDAQ: TSLA) ha perso l'1,5%, Apple (NASDAQ: AAPL) il 2,4% e Alphabet (NASDAQ: GOOGL) l'1,6%, spingendo il Nasdaq ai minimi di oltre un mese.


In controtendenza, il settore Energia è cresciuto del 2,2%, sostenuto dall'aumento dei prezzi del petrolio, mentre l'indice S&P 500 equal-weighted ha segnato un leggero progresso dello 0,1%.


La settimana precedente si era conclusa con la seconda flessione settimanale consecutiva per i principali indici azionari, dopo che diversi report avevano evidenziato un'attività economica più robusta del previsto. Ciò ha intensificato i timori di una persistente pressione inflazionistica.


Gli investitori stanno inoltre valutando l'impatto potenziale delle politiche proposte dalla nuova amministrazione di Donald Trump, tra cui l'introduzione di dazi e misure restrittive sull'immigrazione illegale, che potrebbero influire negativamente sul commercio globale e alimentare ulteriori pressioni inflazionistiche. Nel frattempo, la Federal Reserve ha mantenuto una prospettiva di politica monetaria incerta. Trump è atteso per l'insediamento il 20 gennaio.


L'attenzione degli operatori si concentra ora sui dati relativi all'indice dei prezzi al consumo e sul Beige Book della Federal Reserve sull'attività economica, entrambi attesi mercoledì, che offriranno ulteriori indicazioni sulle prospettive di politica monetaria della banca centrale.


Alcune azioni del settore dei semiconduttori hanno subito un calo, con Nvidia (NASDAQ: NVDA) che ha perso il 2,9% e Advanced Micro Devices (NASDAQ: AMD) lo 0,5%, dopo che il governo degli Stati Uniti ha annunciato Ulteriori restrizioni sull'esportazione di chip e tecnologie legate all'intelligenza artificiale.


Moderna (NASDAQ: MRNA) è crollata del 21,8%, segnando la performance peggiore dell'S&P 500, dopo aver ridotto di 1 miliardo di dollari le previsioni di vendita per il 2025.


Al contrario, il componente del Dow Jones UnitedHealth Group (NYSE: UNH) ha guadagnato il 4,3%, mentre CVS Health (NYSE: CVS) è salita del 5,6% e Humana (NYSE: HUM) ha registrato un incremento del 7,4%. Questi rialzi sono stati alimentati dalla proposta dell'amministrazione Biden di aumentare i tassi di rimborso per il 2026 per i piani Medicare Advantage gestiti da assicuratori privati, prevedendo un incremento dei pagamenti del 2,2%.


Le azioni in calo hanno superato quelle in rialzo con un rapporto di 1,74 a 1 sul NYSE e di 2,22 a 1 sul Nasdaq.


L'indice S&P 500 ha segnato due nuovi massimi e 23 nuovi minimi nelle ultime 52 settimane, mentre il Nasdaq Composite ha registrato 19 nuovi massimi e 209 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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