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Regno Unito: la riforma del welfare mira a risparmi annuali di 5 miliardi di sterline entro il 2030

piscitellidaniel

Il governo laburista del Regno Unito ha annunciato una significativa riforma del sistema di welfare, con l'obiettivo di ottenere risparmi annuali di 5 miliardi di sterline entro il 2030. Questa iniziativa prevede una revisione delle prestazioni per disabilità e malattie a lungo termine, al fine di incentivare l'ingresso nel mercato del lavoro e garantire la sostenibilità del sistema assistenziale. 


Contesto e motivazioni della riforma

Negli ultimi anni, il Regno Unito ha registrato un aumento significativo delle richieste di sussidi per disabilità e malattie di lunga durata, con una crescita delle spese assistenziali che rischia di compromettere la stabilità finanziaria del Paese. Il ministro del Lavoro e delle Pensioni, Liz Kendall, ha sottolineato la necessità di intervenire per evitare che il sistema diventi insostenibile nel lungo periodo. 


Principali misure previste

La riforma introduce criteri più rigorosi per l'accesso ai sussidi, in particolare per coloro che presentano problemi di salute mentale meno gravi o patologie fisiche di minore entità. Circa un milione di persone potrebbero vedere ridotti o eliminati i propri sussidi nei prossimi anni. L'obiettivo è incentivare queste persone a cercare un'occupazione, mentre chi ha problemi di salute gravi e non risolvibili continuerà a ricevere supporto senza essere soggetto a verifiche periodiche. 


Parallelamente, il governo ha stanziato un miliardo di sterline per potenziare i servizi di supporto all'impiego, offrendo più apprendistati e corsi di formazione mirati. Sarà introdotto il "diritto a provare", che permetterà ai beneficiari di sussidi di continuare a percepirli per un periodo mentre valutano la compatibilità con un nuovo impiego. 


Reazioni e critiche

La riforma ha suscitato un acceso dibattito. Molti deputati laburisti, sindacati e organizzazioni per i diritti dei disabili hanno espresso preoccupazione riguardo all'impatto delle misure sulle fasce più vulnerabili della popolazione. Si teme che i tagli possano spingere ulteriormente nella povertà coloro che già affrontano difficoltà significative. ​


Il governo, tuttavia, difende la riforma, affermando che essa mira a correggere gli "incentivi perversi" del sistema attuale, che spesso offre sussidi più generosi a chi non lavora per ragioni mediche rispetto a chi è disoccupato per altre cause. L'intento dichiarato è promuovere l'autosufficienza e ridurre la dipendenza dai sussidi statali.


Prospettive future

La riforma del welfare rappresenta una delle sfide più significative per il governo del primo ministro Keir Starmer. La sua attuazione richiederà un delicato equilibrio tra la necessità di contenere la spesa pubblica e l'obbligo di proteggere i cittadini più vulnerabili. Il successo della riforma dipenderà dalla capacità del governo di implementare efficacemente le misure di supporto all'impiego e di garantire che le nuove regole non penalizzino ingiustamente chi è realmente in difficoltà.

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