Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, ha lanciato un monito sulla frammentazione economica e finanziaria globale, stimando che in scenari estremi potrebbe comportare una perdita superiore al 6% del PIL mondiale. L’intervento si è svolto durante il seminario “A Fragmenting Trading System: where we stand and implications for policy”, organizzato a Roma dalla Banca d’Italia nell’ambito delle iniziative del G7.
Secondo Panetta, per mitigare questo rischio è necessario agire su quattro pilastri fondamentali: informazione, innovazione, flessibilità e cooperazione internazionale. “I costi della frammentazione non sono solo economici”, ha dichiarato il governatore, sottolineando che sono in gioco anche progressi sociali, libertà negli scambi e condivisione di conoscenze. Ha inoltre evidenziato che misure come il protezionismo rischiano di aumentare costi e opacità senza offrire le soluzioni desiderate.
Panetta ha messo in evidenza come i progressi tecnologici abbiano avuto un impatto maggiore sulle disuguaglianze salariali rispetto alla globalizzazione, spesso usata come capro espiatorio. Ha però criticato i sussidi pubblici consistenti adottati da alcuni Paesi, come la Cina nel settore delle auto elettriche, che hanno favorito distorsioni nella competizione globale. Queste dinamiche, ha aggiunto, sono state aggravate dall’inefficienza di istituzioni multilaterali come il WTO nel contrastare tali pratiche, contribuendo all’erosione del sistema multilaterale.
“Dobbiamo evitare l’illusione che il protezionismo generalizzato possa risolvere i nostri problemi”, ha concluso Panetta, paragonando tali misure a un “coltello da cucina” inadatto per affrontare interventi complessi. Ha infine ribadito l’importanza della cooperazione internazionale come prerequisito per garantire prosperità e pace su scala globale.
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