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Oro ai massimi storici, Wall Street frena: investitori in cerca di sicurezza

piscitellidaniel

Martedì i principali indici di Wall Street hanno registrato un calo, appesantiti dai timori legati all'impatto economico delle politiche tariffarie statunitensi, in un contesto di attesa per la prossima decisione di politica monetaria da parte della Federal Reserve.


Stando ai dati diffusi da LSEG, martedì ha preso il via la riunione di due giorni della Fed, durante la quale si decideranno le prossime mosse sui tassi di interesse. Le aspettative sono che la banca centrale mantenga invariati i tassi.


Alcuni esponenti della Federal Reserve hanno invitato alla cautela, sottolineando che non verranno prese decisioni affrettate e che si attenderanno ulteriori dati per valutare le conseguenze dei dazi prima di apportare eventuali modifiche alla politica monetaria.


Dopo un rally che ha visto tutti e tre i principali indici salire di oltre il 2% nelle due sessioni precedenti, complice anche il rimbalzo dai ribassi della scorsa settimana, i mercati hanno segnato una pausa.


L'indice S&P 500 ha perso più del 10% rispetto al massimo raggiunto a febbraio, entrando così ufficialmente in una fase di correzione.


Anche il Dow Jones si avvicina a livelli da correzione, mentre il Nasdaq, fortemente esposto al settore tecnologico, aveva già confermato lo stato di correzione il 6 marzo.


Nel frattempo, martedì si è tenuto un colloquio telefonico tra Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, incentrato sulle possibili soluzioni per porre fine alla guerra in Ucraina. La Casa Bianca ha definito il dialogo “costruttivo”.


Alle 11:47 ET, il Dow Jones Industrial Average è sceso di 330,66 punti, ovvero lo 0,79%, a 41.510,97, l'S&P 500 ha perso 68,07 punti, ovvero l'1,20%, a 5.606,90, e il Nasdaq Composite ha perso 314,19 punti, ovvero l'1,77%, a 17.494,16.


Il settore delle comunicazioni ha guidato i ribassi dell'indice S&P 500, registrando una flessione del 2,7%.


Alphabet (NASDAQ: GOOGL) ha perso il 3% dopo aver annunciato l'acquisizione di Wiz per circa 32 miliardi di dollari, il più grande affare mai concluso dalla società madre di Google, a conferma del rafforzamento del suo impegno nel settore della sicurezza informatica.


Nvidia (NASDAQ: NVDA) ha ceduto il 2,3% in attesa della presentazione del suo nuovo chip AI, prevista durante la conferenza annuale per sviluppatori software.


Tesla (NASDAQ: TSLA) ha subito un calo del 4,2% dopo che RBC ha tagliato il target price sul titolo, citando una perdita di quotazione di mercato in Cina e in Europa da parte del produttore di veicoli elettrici.


Anche le altre big tech hanno chiuso in rosso: Amazon.com (NASDAQ: AMZN) ha perso l'1,8%, mentre Meta (NASDAQ: META) è scivolata del 4,3%.


Gli investitori hanno cercato rifugio in asset considerati più sicuri, spingendo l'oro a nuovi massimi storici, dopo aver superato per la prima volta la soglia dei 3.000 dollari l'onda la scorsa settimana.


Di conseguenza, le azioni statunitensi delle società minerarie d'oro hanno registrato guadagni: Barrick Gold (NYSE: GOLD) è salita dell'1%, mentre Gold Fields (NYSE: GFI) ha messo a segno un rialzo del 3,3%.


Dal fronte macroeconomico, i dati hanno mostrato un incremento della produzione manifatturiera a febbraio superiore alle attese.


A livello di mercato, i titoli in calo hanno nettamente superato quelli in rialzo, con un rapporto di 2,35 a 1 sul NYSE e di 2,53 a 1 sul Nasdaq.


Nelle ultime 52 settimane, l'S&P 500 ha segnato quattro nuovi massimi e tre nuovi minimi, mentre il Nasdaq Composite ha registrato 25 nuovi massimi e ben 105 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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