Il 3 gennaio 2025, nel cuore di Bergamo, si è consumato un tragico evento che ha scosso profondamente la comunità locale. Mamadi Tunkara, un uomo di 36 anni originario del Gambia, è stato brutalmente ucciso a coltellate in via Tiraboschi, una delle strade più frequentate della città.
L’aggressione è avvenuta nel primo pomeriggio, intorno alle 15:20, sotto gli occhi attoniti di passanti e residenti. Secondo le testimonianze raccolte, l’assalitore ha colpito la vittima con estrema violenza, infliggendo ferite mortali prima di darsi alla fuga. Le forze dell’ordine, prontamente intervenute sul posto, hanno avviato immediatamente le indagini per identificare e catturare il responsabile.
Nelle ore successive all’omicidio, grazie alla collaborazione dei cittadini e all’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, gli investigatori sono riusciti a individuare un sospettato. Si tratta di un uomo di 28 anni, la cui identità non è stata ancora resa pubblica, che è stato fermato e sottoposto a interrogatorio. Durante l’interrogatorio, l’uomo avrebbe confessato l’omicidio, fornendo dettagli che combaciano con le evidenze raccolte sulla scena del crimine.
Le motivazioni che hanno spinto l’aggressore a compiere un atto così efferato restano al vaglio degli inquirenti. Al momento, non sono emersi elementi che possano ricondurre il gesto a pregressi episodi di maltrattamenti in famiglia. Secondo la prima ricostruzione, non vi erano criticità nel rapporto di coppia, e la donna nell’ultimo periodo aveva vissuto delle problematiche lavorative e personali che avevano inciso in modo rilevante sul suo stato emotivo.
Questo tragico evento si inserisce in un contesto già segnato da episodi di violenza nella provincia di Bergamo. Nel corso del 2024, infatti, si sono registrati sei omicidi che hanno lasciato profonde cicatrici nelle comunità locali. Tra questi, l’omicidio di Diego Rota a Martinengo, accoltellato dalla moglie Caryl Menghetti, e quello di Sharon Verzeni a Terno d’Isola, uccisa brutalmente mentre rientrava a casa.
Le autorità locali, preoccupate per l’escalation di violenza, hanno annunciato l’intensificazione delle misure di sicurezza e un maggiore presidio delle forze dell’ordine nelle aree più sensibili della città. Il sindaco di Bergamo ha espresso vicinanza alla famiglia della vittima e alla comunità gambiana, sottolineando l’importanza di mantenere la coesione sociale e di lavorare insieme per prevenire ulteriori tragedie.
La cittadinanza, sconvolta dall’accaduto, ha organizzato una fiaccolata in memoria di Mamadi Tunkara, prevista per il 6 gennaio 2025, con l’obiettivo di manifestare solidarietà e chiedere giustizia. Questo evento rappresenta un momento di riflessione collettiva sulla necessità di contrastare ogni forma di violenza e di promuovere una convivenza pacifica all’interno della comunità.
Le indagini sull’omicidio proseguono, con l’obiettivo di chiarire ogni aspetto della vicenda e assicurare il colpevole alla giustizia. Nel frattempo, la comunità di Bergamo si stringe nel dolore, cercando di trovare la forza per reagire a questa ennesima tragedia che ha colpito il cuore della città.
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