
Il 12 marzo 2025, la Consob ha approvato, con la delibera n. 23463, importanti modifiche al Regolamento n. 11971/1999 (Regolamento Emittenti) in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità. Queste modifiche attuano le deleghe regolamentari previste dal decreto legislativo 125/2024, che ha recepito in Italia la Direttiva (UE) 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).
Principali modifiche introdotte
Le modifiche al Regolamento Emittenti riguardano principalmente due aspetti:
Introduzione dell'articolo 89-quinquies: Questo nuovo articolo disciplina le modalità e i termini del controllo che la Consob esercita sulle rendicontazioni di sostenibilità pubblicate dagli emittenti quotati aventi l'Italia come Stato membro d'origine. L'obiettivo è garantire la conformità delle informazioni fornite alle normative vigenti e assicurare una maggiore trasparenza nei confronti degli investitori.
Sostituzione del comma 1 dell'articolo 81-ter: La modifica prevede che l'attestazione della rendicontazione di sostenibilità sia resa dal dirigente preposto, utilizzando lo "Schema n. 3" appositamente aggiunto all'Allegato 3C-ter del Regolamento Emittenti. Questa attestazione certifica la veridicità e la completezza delle informazioni riportate nella rendicontazione di sostenibilità.
Contesto normativo europeo: la CSRD
La Direttiva (UE) 2022/2464 (CSRD) ha introdotto una nuova disciplina in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità, ampliando significativamente l'ambito di applicazione rispetto alla precedente Direttiva 2014/95/UE. La CSRD estende gli obblighi di rendicontazione a tutte le imprese di grandi dimensioni e a tutte le imprese con valori mobiliari ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati, comprese le PMI, con l'eccezione delle sole microimprese.
Le principali novità introdotte dalla CSRD includono:
Estensione degli obblighi di rendicontazione: Oltre alle grandi imprese, anche le PMI quotate saranno tenute a fornire informazioni dettagliate sulle questioni ambientali, sociali e di governance (ESG).
Adozione di standard comuni: La CSRD prevede l'adozione di standard europei di rendicontazione di sostenibilità (ESRS), al fine di garantire la comparabilità e la qualità delle informazioni fornite dalle imprese.
Verifica obbligatoria: Le informazioni di sostenibilità dovranno essere sottoposte a verifica da parte di un revisore o di un ente indipendente accreditato, per assicurare l'affidabilità dei dati riportati.
Recepimento della CSRD in Italia
In Italia, la CSRD è stata recepita con il decreto legislativo 125/2024, entrato in vigore il 25 settembre 2024. Questo decreto ha esteso i poteri e le funzioni di vigilanza della Consob alle rendicontazioni di sostenibilità pubblicate dagli emittenti con valori mobiliari negoziati su mercati regolamentati e aventi l'Italia come Stato membro d'origine.
In particolare, sono state introdotte le seguenti modifiche al Testo Unico della Finanza (TUF):
Inserimento del comma 1-quater5 all'articolo 154-ter: Questo comma estende l'obbligo di pubblicazione della rendicontazione di sostenibilità agli emittenti quotati, in linea con quanto previsto dalla CSRD.
Aggiunta del comma 7-bis all'articolo 154-ter: Questo comma conferisce alla Consob il potere di richiedere all'emittente di rendere pubblica l'eventuale inosservanza delle norme sulla rendicontazione di sostenibilità e di pubblicare informazioni supplementari per garantire una corretta informazione del mercato.
Consultazione pubblica e pacchetto Omnibus
Le proposte di modifica al Regolamento Emittenti sono state sottoposte a consultazione pubblica da parte della Consob, al fine di raccogliere osservazioni e contributi dagli operatori del mercato e dagli stakeholder interessati. Successivamente alla conclusione del periodo di consultazione, la Commissione Europea ha pubblicato il pacchetto di misure denominato "Omnibus" in materia di finanza sostenibile. Questo pacchetto include, tra l'altro, la proposta di Direttiva 2025/0044, che posticipa di due anni l'applicazione degli obblighi di rendicontazione previsti dalla CSRD per le imprese diverse dagli enti di interesse pubblico con più di 500 dipendenti, già sottoposte alla precedente disciplina in materia di dichiarazione non finanziaria.
Conclusione
Le modifiche al Regolamento Emittenti rappresentano un passo significativo verso una maggiore trasparenza e responsabilità delle imprese in materia di sostenibilità. L'allineamento con la normativa europea e l'estensione degli obblighi di rendicontazione a un numero più ampio di imprese mirano a fornire agli investitori e al pubblico informazioni più complete e affidabili sulle performance ESG delle aziende, contribuendo così a promuovere uno sviluppo economico più
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