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Luca Baj

Microcredito, lo strumento per piccoli imprenditori

Il microcredito è uno strumento per lo sviluppo economico concesso a soggetti che, per condizioni di povertà ed emarginazione, non sono considerati "bancabili" e hanno quindi difficoltà ad accedere ai tradizionali canali di finanziamento. Secondo un rapporto di Unioncamere, nel 2011 in Italia più di 55.000 soggetti tra famiglie, imprese e studenti hanno beneficiato di un prestito a sostegno delle proprie attività economiche e dei propri fabbisogni finanziari. I programmi avviati finora sono 216 per un totale di oltre 500 milioni di euro erogati grazie alla copertura di fondi di garanzia nazionali, comunitari e privati. Le norme sul microcredito sono inserite nel Testo Unico Bancario (D.lgs. 385/1993), prevedendo disposizioni specifiche riguardanti: la definizione e le caratteristiche del microcredito, i soggetti finanziabili, gli organismi finanziatori tenuti a iscriversi nell’elenco degli operatori del microcredito presso la Banca d’Italia, l’istituzione di un organismo di gestione e controllo dei finanziatori iscritti nell’elenco. Il Decreto Ministeriale del 17 ottobre 2014, in vigore dal 16 dicembre 2014, ha da ultimo disciplinato la materia. I finanziamenti consistono in un prestito di limitato importo con obbligo di restituzione, senza la necessità di possedere garanzie reali, e possono essere concessi in base alle seguenti modalità: un importo massimo erogabile di 25.000 euro per le persone fisiche, società di persone, srl ex art. 2436 C.C., associazioni e società cooperative, per l’avvio o l’esercizio di attività di lavoro autonomo o di microimpresa. Sono esclusi: lavoratori autonomi o imprese titolari di partita IVA da più di cinque anni, lavoratori autonomi o imprese individuali con un numero di dipendenti superiore alle 5 unità, società di persone, società a responsabilità limitata semplificata, o società cooperative con un numero di dipendenti non soci superiore alle 10 unità; un importo massimo di 10.000 euro per persone fisiche che si trovino in una condizione di particolare vulnerabilità economica o sociale.

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