La recente interruzione dei flussi di gas russo attraverso l’Ucraina ha sollevato interrogativi sulla sicurezza energetica in Europa. Tuttavia, l’Italia sembra essere al riparo da gravi conseguenze grazie a una diversificazione strategica delle forniture e al rafforzamento delle infrastrutture.
Stop ai flussi russi via Ucraina: il contesto
Gazprom ha bloccato i flussi di gas verso l’Europa via Ucraina, un canale tradizionale di approvvigionamento per molti Paesi. Nonostante ciò, i dati di dicembre di Snam mostrano che a Tarvisio, snodo cruciale per il gas russo in Italia, solo una minima parte del gas proveniva direttamente dalla Russia. La maggior parte delle forniture è stata garantita da stoccaggi austriaci e tedeschi, rafforzati dalla rimozione della tassa sull’export da parte della Germania.
Questa diversificazione ha permesso di mantenere un livello di sicurezza energetica adeguato. I due rigassificatori galleggianti, quello di Piombino, già operativo, e quello di Ravenna, in funzione da aprile 2025, contribuiscono ulteriormente a mitigare i rischi.
Scorte e misure preventive
Secondo il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, le scorte italiane sono attualmente al 80% della capacità, un livello che consente di affrontare con serenità la stagione invernale. Nonostante ciò, il governo intende implementare misure aggiuntive per massimizzare la giacenza. L’obiettivo è evitare sorprese, soprattutto considerando l’incertezza climatica per la seconda metà di gennaio e gli inizi di febbraio.
Arera: un sistema preparato, ma fragile
Stefano Besseghini, presidente di Arera, ha sottolineato che l’Italia si era già preparata a questa eventuale interruzione. Tuttavia, ha ricordato che il sistema rimane fragile e dipendente da un mercato globale altamente volatile. In particolare, il gas naturale liquefatto (GNL), pur essendo un elemento chiave per il bilanciamento, potrebbe diventare scarso a causa della ripresa dei consumi in Cina, con conseguenze sui prezzi anche per l’Europa.
Influenza sui prezzi dell’energia
Il blocco russo potrebbe portare a un aumento dei prezzi, specialmente nei Paesi dell’Europa orientale ancora dipendenti dal gas russo, come la Slovacchia. Tuttavia, l’Italia potrebbe addirittura esportare gas verso queste aree, limitando l’impatto diretto sul mercato interno. Al momento, non si registrano incrementi significativi, ma l’Arera invita a non abbassare la guardia.
Bilanciamento delle fonti energetiche
La situazione evidenzia la necessità di un mix energetico equilibrato. Il recente aumento dei prezzi dell’elettricità in Germania, dovuto alla scarsa produzione di energia rinnovabile per mancanza di vento, ha dimostrato l’importanza di diversificare le fonti. L’Italia deve continuare a investire in nuove infrastrutture per le rinnovabili, senza trascurare il ruolo delle altre fonti.
Prospettive future
Per mantenere la stabilità energetica, è fondamentale perseguire accordi di lungo termine per le forniture di GNL e sviluppare ulteriormente gli impianti di energia rinnovabile. L’obiettivo è ridurre la vulnerabilità a shock di mercato, garantendo al contempo una transizione energetica sostenibile.
Questa strategia, unita al continuo potenziamento delle infrastrutture, rappresenta una risposta concreta a una crisi energetica globale che rimane tutt’altro che risolta. Il governo italiano dovrà quindi mantenere alta l’attenzione e proseguire con determinazione sulla strada intrapresa.
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