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L'Unione Europea rinnova le sanzioni contro la Russia: raggiunto l'accordo con l'Ungheria

piscitellidaniel

Il 14 marzo 2025, l'Unione Europea ha raggiunto un accordo per rinnovare le sanzioni individuali contro la Russia, superando le riserve iniziali dell'Ungheria. Questo compromesso prevede la rimozione di quattro nomi dalla lista delle personalità sanzionate, mentre il magnate Mikhail Fridman rimane soggetto alle misure restrittive. ​


Contesto delle sanzioni

Le sanzioni individuali dell'UE contro la Russia sono state introdotte in risposta all'annessione della Crimea nel 2014 e all'intervento militare in Ucraina nel 2022. Queste misure includono il congelamento dei beni e il divieto di viaggio per individui ed entità coinvolti in azioni che minano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina. Attualmente, la lista comprende circa 2.400 persone ed entità. ​


La posizione dell'Ungheria

L'Ungheria, guidata dal primo ministro Viktor Orbán, ha mantenuto una posizione ambigua nei confronti della Russia, criticando spesso le sanzioni dell'UE e sottolineando i loro effetti negativi sull'economia europea. In passato, Budapest ha minacciato di porre il veto al rinnovo delle sanzioni, chiedendo la rimozione di alcuni nomi dalla lista. Questa volta, l'Ungheria ha richiesto l'esclusione di nove individui, tra cui Mikhail Fridman. ​


Il compromesso raggiunto

Dopo intense negoziazioni, è stato raggiunto un compromesso che prevede la rimozione di quattro persone dalla lista delle sanzioni:​

  • Gulbakhor Ismailova: sorella dell'oligarca Alisher Usmanov.

  • Viatcheslav Moshe Kantor: magnate dei fertilizzanti.

  • Mikhail Degtyarev: ministro dello Sport russo.

  • Vladimir Rashevsky: uomo d'affari, rimosso per mancanza di basi giuridiche solide.​

Inoltre, tre persone decedute sono state eliminate dalla lista. Nonostante le richieste ungheresi, Mikhail Fridman rimane soggetto alle sanzioni. ​


Reazioni internazionali

Il rinnovo delle sanzioni è stato accolto favorevolmente da gran parte dei Paesi membri dell'UE, che vedono in queste misure un mezzo per mantenere la pressione sulla Russia affinché rispetti il diritto internazionale e la sovranità ucraina. Tuttavia, il Cremlino ha minimizzato l'impatto delle sanzioni, definendole illegali secondo il diritto internazionale. ​


Prospettive future

L'UE continua a lavorare su ulteriori pacchetti di sanzioni per aumentare la pressione sulla Russia. La coesione interna dell'Unione sarà fondamentale per l'efficacia di queste misure, soprattutto considerando le posizioni divergenti di alcuni Stati membri. La situazione in Ucraina rimane tesa, e la comunità internazionale osserva attentamente gli sviluppi, sperando in una soluzione diplomatica al conflitto.

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