Nel corso del 2024, la giurisprudenza italiana ha affrontato tematiche rilevanti riguardanti i contratti di swap, con particolare attenzione agli obblighi informativi degli intermediari finanziari e alla validità di tali contratti.
Obblighi Informativi e Scenari Probabilistici
La Corte d’Appello di Milano, con la sentenza n. 2278 del 5 agosto 2024, ha esaminato la questione degli obblighi informativi relativi agli scenari probabilistici nei contratti di Interest Rate Swap (IRS). La Corte ha stabilito che, per i contratti derivati di tipo “plain vanilla”, caratterizzati da una struttura semplice e trasparente, l’omissione dell’informativa sugli scenari probabilistici non incide sulla validità del contratto. Questo perché gli esiti attesi di tali operazioni sono facilmente verificabili attraverso fonti pubbliche, come l’andamento dei tassi Euribor.
Mark to Market e Costi Impliciti
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7368 del 19 marzo 2024, ha affrontato il tema del “mark to market” e dei costi impliciti nei contratti derivati. La Suprema Corte ha ribadito l’importanza per gli intermediari finanziari di fornire al cliente informazioni chiare e complete sul valore del mark to market al momento della stipula del contratto, al fine di garantire una consapevole valutazione dei rischi e dei costi associati all’operazione.
Nullità dei Contratti Swap per Violazioni Normative
Un’ulteriore questione emersa riguarda la nullità dei contratti di swap in presenza di violazioni contrattuali o normative. Secondo l’avvocato Marco Dalla Zanna, esperto del settore, i tribunali italiani hanno dichiarato nulli diversi contratti derivati swap a causa di anomalie o violazioni, sottolineando l’importanza di una corretta gestione e conformità normativa nella stipula di tali contratti.
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