
La transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio è una delle sfide più urgenti del nostro tempo. Il settore finanziario, e in particolare le banche, giocano un ruolo cruciale in questo processo, in quanto principali finanziatori delle attività economiche. Negli ultimi anni, un numero crescente di banche europee ha assunto impegni pubblici per ridurre le proprie emissioni di carbonio, allineandosi agli obiettivi dell'Accordo di Parigi. Tuttavia, la reale portata e l'efficacia di questi impegni rimangono oggetto di dibattito e di crescente attenzione da parte di regolatori, investitori e società civile.
Questo articolo presenta un'analisi approfondita degli impegni di decarbonizzazione delle banche europee, basata su un dataset unico e ricco di informazioni. L'obiettivo è di fornire una panoramica dettagliata di tali impegni, investigare le caratteristiche delle banche che li assumono, valutare gli effetti sulle politiche di credito e stimare l'allineamento del settore bancario europeo agli obiettivi di Parigi.
Un panorama frammentato e complesso
L'analisi rivela un quadro complesso e frammentato. Gli impegni delle banche variano notevolmente in termini di:
Ambizione: Alcune banche si limitano a dichiarazioni di intenti generiche, mentre altre fissano obiettivi quantitativi e misurabili.
Orizzonte Temporale: Alcuni impegni hanno scadenze a breve termine (2025-2030), mentre altri si proiettano a lungo termine (2050).
Ambito di Applicazione: Gli impegni possono riguardare le emissioni dirette (scope 1 e 2) o indirette (scope 3) delle banche. Quest'ultime includono le emissioni finanziate, ovvero quelle generate dalle attività dei clienti finanziati dalle banche, che rappresentano la quota preponderante delle emissioni totali del settore bancario.
Settori Coinvolti: Alcuni impegni si concentrano su settori specifici ad alta intensità di carbonio (come energia, trasporti, industria pesante), mentre altri hanno un approccio più generale.
Metriche Utilizzate: Le banche utilizzano metriche diverse per definire i propri obiettivi (riduzione assoluta delle emissioni, riduzione dell'intensità di carbonio, ecc.).
Fonti di Informazione: Le informazioni sugli impegni delle banche sono frammentate e spesso difficili da reperire, comparare e combinare. Le principali fonti utilizzate nello studio sono:
MSCI ESG Research: Fornisce dati dettagliati, inclusa una descrizione testuale di ciascun annuncio.
Carbon Disclosure Project (CDP): Raccoglie dati auto-dichiarati dalle banche attraverso un questionario annuale.
Glasgow Financial Alliance for Net-Zero (GFANZ): Una coalizione globale di istituzioni finanziarie impegnate a raggiungere emissioni nette zero entro il 2050.
Science-Based Targets Initiative (SBTi): Un'iniziativa che promuove e valida obiettivi aziendali basati sulla scienza, allineati all'Accordo di Parigi.
Questa eterogeneità rende difficile valutare l'effettivo impatto degli impegni delle banche e confrontare le loro performance.
Chi si impegna e perché?
L'analisi identifica alcune caratteristiche distintive delle banche che hanno assunto impegni di decarbonizzazione:
Dimensioni: Le banche più grandi, con maggiori volumi di prestiti e di attivi, sono più propense ad assumere impegni e ad aderire a iniziative internazionali.
Esposizione Settoriale: Le banche che finanziano in misura maggiore i settori ad alta intensità di carbonio (energia, trasporti, industria pesante) tendono ad avere emissioni (scope 3) più elevate e, paradossalmente, a praticare tassi di interesse più bassi a tali settori.
Pressione Pubblica: Le banche più grandi e quelle più esposte ai settori ad alta intensità di carbonio sono soggette a una maggiore pressione pubblica e potrebbero essere più motivate ad annunciare i propri impegni, aderendo a iniziative internazionali e comunicandoli al pubblico.
Rischio di Transizione: Le banche con portafogli più esposti ai settori ad alta intensità di carbonio sono anche quelle più esposte al rischio di transizione, ovvero al rischio di perdite finanziarie dovute a un rapido passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio. Questo potrebbe incentivare le banche a ridurre le proprie emissioni e a gestire i rischi legati al clima.
Rating ESG: Le banche che aderiscono a GFANZ tendono ad avere, in media, un rating inferiore.
Tuttavia, non esiste un unico profilo di banca che si impegna. Le caratteristiche variano a seconda del tipo e dell'ambito dell'impegno. Ad esempio, le banche che si impegnano a stabilire obiettivi scientifici validati da SBTi (considerati più stringenti e credibili) tendono ad essere diverse da quelle che aderiscono semplicemente a GFANZ o che dichiarano obiettivi generici.
Gli effetti (limitati) degli impegni
L'analisi si concentra poi sugli effetti ex-post degli impegni delle banche, ovvero sulle loro politiche di credito dopo l'annuncio degli impegni. I risultati sono contrastanti e suggeriscono che gli impegni, se presenti, non si traducono immediatamente in azioni concrete:
Allocazione Settoriale del Credito: Non si osserva una significativa riallocazione del credito dai settori ad alta intensità di carbonio verso settori a basse emissioni di carbonio dopo l'assunzione di impegni generici.
Prezzi del Credito: Non si riscontra un aumento dei tassi di interesse applicati ai settori ad alta intensità di carbonio dopo l'assunzione di impegni generici.
Target SBTi validati: Solo le banche con obiettivi validati da SBTi mostrano una certa tendenza a ridurre l'esposizione verso alcuni settori ad alta intensità di carbonio, ma l'effetto è limitato nel tempo e non generalizzato.
Tempistiche: gli effetti si manifestano, se presenti, solo dopo un certo numero di anni.
Questi risultati suggeriscono che gli impegni delle banche, in molti casi, sono più dichiarazioni di intenti che azioni concrete. Ciò potrebbe essere dovuto a diversi fattori, tra cui la mancanza di standardizzazione e trasparenza degli impegni, la difficoltà di misurare e monitorare le emissioni finanziate, e la resistenza al cambiamento da parte di alcuni settori industriali.
Allineamento agli obiettivi di Parigi: un traguardo lontano
L'analisi si conclude con una valutazione dell'allineamento del settore bancario europeo agli obiettivi dell'Accordo di Parigi, utilizzando le metriche dell'Implied Temperature Rise (ITR) fornite da due diversi provider: MSCI ESG Research e Bloomberg. L'ITR è un indicatore che traduce gli impegni di decarbonizzazione delle banche (e dei loro clienti) in traiettorie di emissioni future e stima l'aumento di temperatura potenziale alla fine del secolo.
I risultati sono preoccupanti:
Disallineamento: Secondo entrambi i provider, il settore bancario europeo è lontano dall'essere allineato con gli obiettivi di Parigi (limitare l'aumento della temperatura a 1,5°C o ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali).
Divergenza tra i Provider: Le stime dell'ITR fornite dai due provider differiscono in modo significativo e non sono correlate tra loro. Questo è dovuto alle diverse metodologie, ai diversi dati utilizzati e alle diverse ipotesi sottostanti.
Valori di Default: Bloomberg assegna un valore di default di 3,2°C alla maggior parte delle banche, assumendo che le imprese senza obiettivi di riduzione delle emissioni seguiranno un percorso "business as usual". MSCI, invece, assume che le emissioni delle imprese senza obiettivi aumenteranno leggermente nel tempo.
Valutazioni: Mediamente, MSCI valuta come "impegnate" e "in linea" con gli accordi il 60% circa delle banche, mentre circa il 30% non lo sono.
Valori medi: le stime di ITR vanno da 2.4° (Bloomberg) a 2.71° (MSCI)
Questi risultati evidenziano l'urgenza di un maggiore impegno da parte del settore bancario e delle imprese per ridurre le emissioni di carbonio e allinearsi agli obiettivi di Parigi. Sottolineano inoltre la necessità di una maggiore trasparenza, standardizzazione e comparabilità dei dati e delle metodologie utilizzate per valutare l'allineamento climatico.
Impegni sulla biodiversità: un'attenzione crescente
Oltre agli impegni sul clima, l'analisi rileva un crescente interesse delle banche europee per le questioni legate alla natura e alla biodiversità. Molte banche stanno iniziando a prendere in considerazione i rischi legati alla perdita di biodiversità nelle loro decisioni di investimento e di finanziamento.
Esiste una stretta relazione tra gli impegni sul clima e quelli sulla biodiversità: quasi tutte le banche che si sono impegnate a ridurre le emissioni del proprio portafoglio hanno anche assunto impegni relativi alla biodiversità. Tuttavia, gli impegni sulla biodiversità sono ancora eterogenei e poco standardizzati, e i dati disponibili sono limitati.
Conclusioni e implicazioni
L'analisi presentata in questo articolo offre diversi spunti di riflessione:
Frammentazione e Complessità: Gli impegni di decarbonizzazione delle banche europee sono numerosi, ma frammentati, eterogenei e difficili da interpretare, confrontare e combinare.
Debole Influenza Iniziale: Gli impegni, in generale, sembrano avere un impatto limitato sulle politiche di credito delle banche, almeno nel breve termine.
Importanza della Verifica Esterna: Gli impegni validati da iniziative esterne, come SBTi, sembrano avere un impatto maggiore, suggerendo l'importanza di una verifica indipendente e rigorosa.
Disallineamento con gli Obiettivi di Parigi: Il settore bancario europeo, nel suo complesso, non è ancora allineato con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, evidenziando la necessità di un maggiore impegno e di azioni più concrete.
Attenzione alla Biodiversità: Cresce l'attenzione delle banche verso le questioni legate alla natura e alla biodiversità, ma gli impegni in questo ambito sono ancora poco sviluppati.
Questi risultati hanno importanti implicazioni per i regolatori, gli investitori e le banche stesse.
Regolatori: I regolatori dovrebbero promuovere una maggiore standardizzazione e trasparenza degli impegni delle banche, definendo metriche comuni, orizzonti temporali comparabili e requisiti di disclosure più stringenti. Dovrebbero inoltre incoraggiare l'adozione di obiettivi scientificamente fondati e la verifica esterna degli impegni.
Investitori: Gli investitori dovrebbero valutare attentamente gli impegni delle banche, considerando non solo la loro ambizione, ma anche la loro credibilità e la loro coerenza con le azioni concrete. Dovrebbero inoltre premiare le banche che dimostrano un reale impegno nella transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.
Banche: Le banche dovrebbero assumere impegni più ambiziosi e concreti, allineati agli obiettivi di Parigi e basati su dati scientifici. Dovrebbero inoltre migliorare la trasparenza e la rendicontazione delle proprie azioni, comunicando in modo chiaro e dettagliato i propri progressi.
La transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio è una sfida complessa, che richiede l'impegno di tutti gli attori economici e finanziari. Le banche, in particolare, hanno un ruolo cruciale da svolgere in questo processo, e i loro impegni di decarbonizzazione rappresentano un passo importante nella giusta direzione. Tuttavia, è necessario un maggiore sforzo per garantire che questi impegni siano ambiziosi, credibili e coerenti con le azioni concrete. Solo così sarà possibile raggiungere gli obiettivi di Parigi e costruire un futuro sostenibile per tutti.
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