La Ferrari si trova ad affrontare una nuova sfida nel contesto internazionale: la minaccia dell'amministrazione Trump di imporre dazi fino al 25% sulle importazioni di automobili europee negli Stati Uniti. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni tra i produttori automobilistici del Vecchio Continente, ma la casa di Maranello sembra preparata a gestire l'eventuale impatto di tali misure protezionistiche.
La posizione di Ferrari di fronte ai possibili dazi
Durante il Converge Live organizzato dalla CNBC a Singapore, l'amministratore delegato di Ferrari, Benedetto Vigna, ha dichiarato che l'azienda ha già predisposto contromisure per affrontare l'eventuale introduzione dei dazi statunitensi. Sebbene non abbia fornito dettagli specifici sulle strategie adottate, Vigna ha sottolineato che la Ferrari è pronta a reagire alle nuove tariffe doganali. Ha affermato: "Siamo pronti con alcune contromisure. Aspettiamo che venga pubblicato il numero ufficiale".
La Ferrari produce tutte le sue vetture nello storico stabilimento di Maranello, in Italia, e non ha intenzione di delocalizzare la produzione negli Stati Uniti per aggirare eventuali dazi. Vigna ha ribadito con fermezza: "Noi produciamo auto a Maranello. Venderemo vetture negli Stati Uniti, ma le faremo a Maranello".
L'impatto dei dazi sul mercato statunitense e la clientela Ferrari
Gli Stati Uniti rappresentano uno dei mercati più importanti per Ferrari, con circa il 25% delle vendite globali concentrate in Nord America. Tuttavia, l'esclusività del marchio e il target di clientela facoltosa rendono la casa automobilistica italiana meno vulnerabile agli effetti negativi dei dazi rispetto ad altri produttori. I clienti Ferrari sono disposti a pagare cifre elevate per possedere una delle sue prestigiose vetture, e un aumento dei prezzi dovuto ai dazi potrebbe non influenzare significativamente la domanda. Vigna ha evidenziato che il portafoglio ordini dell'azienda è solido e che la Ferrari è pronta ad adattarsi alle nuove regole, considerando le tariffe come un'opportunità per promuovere ulteriormente l'innovazione.
Strategie di mitigazione e focus sull'innovazione
La Ferrari sta adottando un approccio proattivo per mitigare l'impatto dei possibili dazi, concentrandosi sull'innovazione e sull'espansione della gamma di prodotti. L'azienda prevede di presentare la sua prima vettura completamente elettrica il 9 ottobre 2025, presso la sede di Maranello. Questo modello sarà uno dei sei nuovi veicoli che la Ferrari intende lanciare nel 2025, dimostrando l'impegno dell'azienda nell'abbracciare l'elettrificazione senza compromettere l'esclusività e le prestazioni che contraddistinguono il marchio.
Inoltre, la Ferrari sta monitorando attentamente l'evoluzione delle politiche commerciali internazionali per adattare le proprie strategie alle nuove sfide. L'azienda ha già affrontato incertezze in passato, come la carenza di semiconduttori, e ha sviluppato una resilienza che le consente di navigare in acque turbolente. Vigna ha paragonato l'attuale situazione dei dazi alla precedente crisi dei chip, affermando che la Ferrari è pronta ad affrontare questa nuova sfida con la stessa determinazione.
Il contesto delle relazioni commerciali USA-UE e le implicazioni per l'industria automobilistica
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea hanno implicazioni significative per l'industria automobilistica. Le case automobilistiche europee con stabilimenti produttivi in Nord America, in particolare in Messico, potrebbero essere colpite duramente dai dazi, a causa delle catene di fornitura globalizzate e della dipendenza dalle operazioni di produzione nella regione. Tuttavia, la Ferrari, con la sua produzione centralizzata in Italia e un mercato di nicchia, è in una posizione relativamente favorevole per affrontare queste sfide.
Le politiche commerciali protezionistiche possono influenzare i prezzi dei veicoli importati negli Stati Uniti, con potenziali aumenti dei costi per i consumatori americani. Tuttavia, nel caso di Ferrari, l'esclusività del marchio e la disponibilità dei clienti a pagare un premium price potrebbero attenuare l'impatto dei dazi sulle vendite. Inoltre, la forte domanda per le vetture Ferrari, con tempi di attesa che superano i dodici mesi, indica una solida base di clienti disposti ad aspettare e a pagare per l'unicità delle auto del Cavallino Rampante.
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