Nel giugno 2024, Energean, compagnia energetica con sede a Londra, aveva annunciato la cessione delle sue attività di esplorazione e produzione di gas in Italia, Egitto e Croazia al fondo di private equity statunitense Carlyle. L'accordo, del valore massimo di 945 milioni di dollari, includeva asset acquisiti da Energean nel 2020 tramite l'acquisto del portafoglio upstream di Edison. Tra questi, spicca la partecipazione nel giacimento siciliano Cassiopea, il più grande giacimento di gas in Italia per riserve.
Dettagli dell'accordo
L'operazione prevedeva un pagamento iniziale di 504 milioni di dollari, con ulteriori compensi legati al raggiungimento di specifici obiettivi produttivi e di sviluppo. Questa vendita avrebbe permesso a Energean di focalizzarsi sulle sue principali attività nel Mediterraneo orientale, in particolare sui giacimenti offshore in Israele.
Le attività coinvolte
Oltre al giacimento Cassiopea, l'accordo comprendeva partecipazioni in asset strategici come Abu Qir, uno dei principali hub di produzione di gas in Egitto. La produzione complessiva attesa dalle attività cedute era di circa 47.000 barili di petrolio equivalente al giorno, con operazioni in Italia, Egitto e Croazia.
Il ruolo di Carlyle
Carlyle, attraverso questa acquisizione, mirava a creare una nuova società indipendente focalizzata sull'esplorazione e produzione nel Mediterraneo, una delle aree con la crescita più rapida nel mercato del gas naturale. Tony Hayward, ex CEO di BP, era stato designato come presidente della nuova entità, con l'obiettivo di espandere le operazioni nella regione.
Ostacoli regolatori e rischi per l'accordo
A marzo 2025, l'accordo è a rischio a causa di ritardi nelle approvazioni regolatorie in Italia ed Egitto. Energean ha comunicato che, in assenza di tali autorizzazioni entro il 20 marzo 2025, l'operazione potrebbe essere annullata. Le difficoltà burocratiche in Italia, legate al trasferimento delle concessioni presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), rappresentano uno degli ostacoli principali.
Implicazioni per Energean
Se l'accordo dovesse saltare, Energean manterrebbe le attività in questione, che contribuiscono con una produzione di circa 40.000 barili di petrolio equivalente al giorno. Il CEO di Energean, Mathios Rigas, ha espresso soddisfazione per la qualità degli asset, sottolineando la loro importanza nella diversificazione delle operazioni dell'azienda.
Prospettive future
La situazione attuale evidenzia le sfide legate alle operazioni transfrontaliere nel settore energetico, dove le variabili politiche e burocratiche possono influenzare significativamente gli esiti degli accordi. La scadenza imminente del 20 marzo 2025 sarà cruciale per determinare il futuro di questa transazione e l'assetto delle attività Oil&Gas di Energean in Italia.
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