È attesa per giovedì il nuovo banco di prova in Aula al Senato per il Governo, con il voto sul decreto Aiuti dopo l'ok alla fiducia a Montecitorio dove oggi è previsto il voto finale sul provvedimento. Il PD è già a lavoro per evitare lo strappo. I Dem tendono una mano ai pentastellati che – consegnato il documento con le loro nove priorità al presidente del Consiglio Mario Draghi – hanno un piede dentro e uno fuori dall'esecutivo. Il messaggio è quello di fermare i politicismi e di lavorare sui temi "dando risposte sui salari e sul welfare", argomenti centrali anche nel documento presentato da Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Draghi intanto sta preparando l'atteso incontro con i sindacati di martedì, dove si potrebbe parlare di rinnovo dei contratti, taglio del cuneo fiscale e anche della proposta a cui sta lavorando il ministro Andrea Orlando sui minimi salariali, per il contrasto al lavoro povero. Questioni e appuntamenti già programmati da tempo, ma che potrebbero offrire un'importante sponda anche a Conte. Nonostante la linea dura sia prevalente, infatti, non tutti i 5 Stelle sarebbero pronti all'addio.
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