La Campania si conferma al vertice delle regioni italiane per numero di reati ambientali, con un ritmo allarmante di un illecito ogni due ore. Secondo il Rapporto Ecomafia di Legambiente, dal 1997 al 2023 sono stati registrati 117.919 reati ambientali nella regione, pari al 15% del totale nazionale.
Distribuzione geografica dei reati ambientali
Le province campane mostrano una distribuzione significativa degli illeciti ambientali:
Napoli: 23.979 reati, 24.544 persone denunciate, 309 arresti e 11.122 sequestri.
Salerno: 16.814 reati, 100 arresti e 3.180 sequestri.
Avellino: 9.844 reati, 7.500 persone denunciate, 14 arresti e 1.182 sequestri.
Questi dati evidenziano una diffusione capillare delle attività illecite legate all'ambiente in tutta la regione.
Il ciclo illegale dei rifiuti: una piaga persistente
La Campania detiene il primato nel ciclo illegale dei rifiuti, con 22.400 reati, 21.635 persone denunciate o arrestate e 10.252 sequestri effettuati. Questo fenomeno rappresenta una minaccia costante per l'ambiente e la salute pubblica, alimentato da una rete criminale ben radicata nel territorio.
L'incremento dei reati ambientali nel 2023
Nel 2023, la Campania ha registrato 4.952 reati ambientali, con un incremento del 23% rispetto al 2022, corrispondente a una media di 13,5 reati al giorno. Questo aumento sottolinea la necessità di interventi più efficaci per contrastare le attività illecite legate all'ambiente.
Il ruolo delle ecomafie e l'evoluzione delle attività criminali
Negli ultimi trent'anni, circa 230 clan mafiosi hanno operato in Campania, coinvolti in vari settori illeciti, dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, fino al traffico di animali e allo sfruttamento delle energie rinnovabili. Questa rete criminale ha saputo adattarsi e diversificare le proprie attività, rendendo più complessa la loro individuazione e repressione.
Le inchieste giudiziarie e le operazioni delle forze dell'ordine
Le procure campane hanno avviato 87 inchieste sul ciclo illegale dei rifiuti, pari al 13,9% del totale nazionale. Inoltre, altre 80 inchieste sono state avviate in altre regioni ma coinvolgono la Campania, per un totale di 167 inchieste (26,7%). Questi dati evidenziano l'impegno delle autorità nel contrastare le attività delle ecomafie, sebbene la strada da percorrere sia ancora lunga.
L'impatto sulla salute pubblica e sull'ambiente
Le attività illecite legate ai rifiuti hanno conseguenze devastanti sull'ambiente e sulla salute dei cittadini. La contaminazione del suolo e delle falde acquifere, l'inquinamento dell'aria e l'aumento di patologie legate all'esposizione a sostanze tossiche sono solo alcune delle problematiche che affliggono la Campania.
Le proposte di Legambiente per contrastare le ecomafie
Legambiente ha avanzato diverse proposte per rafforzare la lotta alle ecomafie, tra cui:
Recepire la nuova direttiva europea sui crimini ambientali.
Approvare il disegno di legge contro le agromafie e inserire nel codice penale i reati contro gli animali.
Inasprire le sanzioni per i reati nella gestione illecita dei rifiuti.
Queste misure mirano a colpire più duramente le organizzazioni criminali e a tutelare l'ambiente e la salute pubblica.
L'importanza della sensibilizzazione e dell'educazione ambientale
Oltre alle azioni repressive, è fondamentale promuovere la sensibilizzazione e l'educazione ambientale tra i cittadini. La consapevolezza dei danni causati dalle attività illecite e la partecipazione attiva della comunità possono rappresentare un deterrente efficace contro le ecomafie.
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