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Approvato il decreto per l'ex Ilva: nuove risorse per la continuità produttiva e la bonifica ambientale

piscitellidaniel

Il Parlamento italiano ha dato il via libera definitivo al decreto-legge 3/2025, noto come "decreto ex Ilva", destinato a garantire la continuità produttiva e occupazionale degli impianti siderurgici di Taranto, nonché a promuovere interventi di bonifica ambientale nell'area. La Camera dei Deputati ha approvato il provvedimento con 140 voti favorevoli, 91 contrari e 3 astenuti, confermando il testo precedentemente licenziato dal Senato.


Incremento delle risorse per la continuità produttiva

Il decreto prevede che l'amministrazione straordinaria di Ilva S.p.A. possa trasferire fino a 400 milioni di euro all'amministrazione straordinaria di Acciaierie d'Italia S.p.A., utilizzando le risorse derivanti dalla sottoscrizione di obbligazioni emesse da Ilva. Questo incremento, rispetto ai 150 milioni inizialmente previsti, mira a garantire la continuità operativa e la salvaguardia dei livelli occupazionali nello stabilimento di Taranto. 


Istituzione di un fondo per la bonifica ambientale

Una delle novità introdotte durante l'iter parlamentare è l'istituzione di un fondo con una dotazione di 80 milioni di euro per il 2027, destinato agli interventi di ripristino e bonifica ambientale nel Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Taranto. Questo fondo sarà gestito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e riguarderà le aree di proprietà di Ilva in amministrazione straordinaria non occupate dal gestore o trasferite a terzi, per le quali non vi siano altre coperture economiche disponibili nel patrimonio destinato. ​


L'organo commissariale di Ilva S.p.A. dovrà elaborare un cronoprogramma degli interventi finanziati dal fondo, con aggiornamenti trimestrali, che saranno approvati tramite decreto del MIMIT, previa consultazione con il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. ​


Modifiche alla valutazione del danno sanitario

Il decreto introduce modifiche alla disciplina sulla valutazione del danno sanitario (VDS) relativa agli stabilimenti riconosciuti di interesse strategico nazionale, tra cui quelli siderurgici dell'ex Gruppo Ilva. In particolare, viene previsto che il gestore di uno stabilimento fornisca, nell'ambito della procedura di riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), il rapporto di VDS relativo allo scenario emissivo connesso all'assetto impiantistico e produttivo. Nelle more dell'emanazione del primo decreto ministeriale di aggiornamento dei criteri metodologici, il gestore dovrà predisporre uno studio di valutazione di impatto sanitario (VIS) in luogo del rapporto di VDS. 


Critiche e preoccupazioni

Nonostante le misure previste, il decreto ha suscitato critiche da parte di organizzazioni ambientaliste e sindacali. Legambiente ha definito "grave e inaccettabile" la decisione del Governo di attingere risorse dai fondi sequestrati alla famiglia Riva, originariamente destinati alle bonifiche dell'ex Ilva, per far fronte alle carenze di liquidità di Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria. Secondo l'associazione, l'utilizzo di queste risorse per scopi diversi dalla bonifica potrebbe compromettere gli interventi necessari per il risanamento ambientale del territorio. ​


In risposta a queste preoccupazioni, la sottosegretaria al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, ha assicurato che l'ulteriore prelievo di 250 milioni previsto dal decreto non pregiudicherà gli impegni adottati per il 2025 riguardo alle opere di bonifica ambientale già pianificate. Ha inoltre annunciato l'intenzione del Governo di individuare ulteriori risorse per la bonifica delle aree degli stabilimenti ex Ilva di Taranto, presentando emendamenti al decreto legge in fase di conversione. ​


Stato attuale delle bonifiche

Secondo quanto riferito da Daniela Savi, membro della terna commissariale di Ilva in amministrazione straordinaria, durante un'audizione in Commissione Industria del Senato, ad oggi sono stati utilizzati 839 milioni di euro del patrimonio destinato, pari a oltre il 72% delle risorse disponibili. Di questi, 410 milioni sono stati destinati a interventi di bonifica nello stabilimento e nelle aree escluse di competenza di Ilva, mentre 325 milioni sono stati impiegati per attività specifiche, tra cui 206 milioni per la decontaminazione interna dello stabilimento. 


Le principali opere completate e in corso includono l'asportazione dei fanghi e la bonifica della discarica ex area Fintecna. Tuttavia, alcuni progetti sono ancora in attesa delle autorizzazioni ambientali necessarie per essere avviati. ​


Prossimi passi

Con l'approvazione definitiva del decreto, il Governo punta a garantire la continuità produttiva e occupazionale degli impianti ex Ilva, assicurando al contempo il proseguimento degli interventi di bonifica ambientale necessari per il risanamento del territorio di Taranto. La sfida sarà ora quella di conciliare le esigenze produttive con la tutela dell'ambiente e della salute pubblica, attraverso una gestione efficace delle risorse stanziate e una rigorosa attuazione dei piani di bonifica.

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